Sri Lanka
Ayu bowan (lunga vita a te…)
il saluto più diffuso nello Sri Lanka. Un augurio che coloro che desiderano conoscere anche solo superficialmente le diverse culture e le innumerevoli meraviglie di questa terra troveranno quanto mai propizio.
Le dinastie dei regnanti locali, i conquistatori provenienti dall’India e, in epoca successiva, portoghesi, olandesi ed inglesi che occuparono e si spartirono l’isola, hanno lasciato tracce indelebili della loro cultura e della loro religione. In nessun altro luogo al mondo si possono trovare, in un territorio così circoscritto, testimonianze di religioni e di culture tanto diverse tra loro e tanto ben conservate. A ciò si aggiungono le differenti caratteristiche paesaggistiche, se non addirittura climatiche. Lo scenario che si offre al turista, spazia dalle coste e spiagge vaste e ridenti ai rilievi montuosi dell’interno che raggiungono i 2500 Mt. Ed alterna rigogliose foreste e sconfinate e fertili pianure.
NUWARA ELIYA
Le più belle piantagioni di té si trovano lungo la strada che da Kandy porta a Nuwara Eliya, che, situata a quasi 2000m di altitudine, è la città più alta dell’isola.
La pianta del té necessita di un terreno umido e di un clima fresco, ed è proprio nelle regioni montuose dell’interno che sussistono le condizioni ambientali favorevoli alla sua coltivazione. Dalla pianta vengono raccolti, esclusivamente a mano, i giovani germoli che portano 2 foglie e la gemma. Negli stabilimenti le foglie vengono più volte torrefatte e fatte fermentare prima di essereposte in comercio. I due té migliori sono il BOP(Broken Orange Pekoe) ed il BOPF(Broken OrangePekoe Fennings).
KANDY
A 115 km da Colombo , si trova la città di Kandy, la terza ed ultima in ordine di tempo delle capitali del regno, sorge a 500 m di altitudine , fra le montagne dell’interno.
Nel IV secolo a.C. una principessa del’India settentrionale portò nell’isola una reliquia di Buddha, un dente, rubata al padre che si era convertito al credo buddista. Per tema di perderla, la principessa la introdusse nella città di Anuradhapura nascosta tra i capelli e la consegnò al re che la fece conservare in un tempio appositamente costruito. Il possesso della reliquia era infatti motivo di grande onore. La reliquia venne in seguito portata in tutte le successive capitali ed ogni volta venne fatto edificare un tempio per la sua conservazione, nelle immediate vicinanze del palazzo reale.
Nei mesi di luglio ed agosto a Kandy ha luogo una processione religiosa durante la quale la reliquia viene simbolicamente trasportata lungo le vie della città con un elefante bordato a festa, accompagnata da un seguito di danzatrici, monaci e conduttori di elefanti. Creato a Peradeniya, il giardino, già residenza di due sovrani, è stato motivo di gioia e di allegria per le loro consorti e fu trasformato in giardino botanico dagli inglesi, nel 1821. Su una superficie di 64 ha, ospita fino a 3900 varietà di piante importate dagli inglesi dalle diverse colonie. Palmeti, orchidee, palme da cocco, liane fioriscono in tutte le stagioni dell’anno.
ANURADHAPURA
Anuradhapura sorge nella provincia del centro nord, a 210 km di distanza da colombo Fondata nel IV. secolo a.C., Anuradhapura è la più antica residenza reale dello Sri Lanka. Nel V secolo a.C. un principe ereditario dell’India settentrionale, cacciato dal padre ed abbandonato in mare con un seguito di 700 persone, approdò per caso in Sri Lanka, e con i suoi uomini, vi si stabilì. Nel IV secolo a.C. un discendente del principe fondò la città, e ritenendo la sua posizione particolarmente sicura, ne fece la capitale del regno.
Sempre nello stesso secolo un sovrano dell’india settentrionale decise di convertire l’isola al buddismo e affidò il compito a suo figlio, monaco buddista. Fu così che il buddismo prese piede nello Sri-Lanka fino a diventare la religione predominante. Pochi anni dopo la sua affermazione, la sorella del monaco portò ad Anuradhapura un arboscello del ficus religioso, all’ombra del quale Budda ebbe l’illuminazione. Messa a dimora allora dal re, questa pianta è oggi la più antica e ricca storia del mondo Anuradhapura, che nel corso dei secoli ospitò numerosi sovrani, è costellata da un’infinità di templi e edifici a carattere religioso, di stupa, monasteri e sale di preghiera.
Dato che la città sorge in una zona con scarsissime precipitazioni, i sui dintorni sono punteggiati da numerosi bacini artificiali costruiti a garantire alla popolazione un sufficiente approvvigionamento idrico.La storia di Anuradhapura narra di ripetute aggressioni da parte dell’India meridionale.
POLONNARUWA
Polonnaruwa è stata, in ordine di tempo la seconda capitale del regno; anch’essa sorge nella regione del centro sud, a 214 Km circa da Colombo ed a 110da Anuradhapura.
Nel XI secolo, Anuradhapura fu attaccata per l’ennesima volta dalle popolazioni dell’India meridionale, il re dovette abbandonarla e rifugiarsi a Polonnaruwa che elesse a propria sede e nuova capitale del regno, ritenendola, fra l’altro, molto più al riparo della precedente da possibili aggressioni. La città fu la capitale dell’isola nel periodo compreso tra l’XI ed il XIV secolo, e quindi rispetto a Anuradhapura, per un periodo più breve.
Tra i sovrani che vi regnarono se ne ricordano soprattutto tre, per quanto fecero in favore della popolazione, del paese e della religione.
Uno di loro, Parakramabahu, è celebrato ancora oggi come un eroe. Il suo regno durò 33 anni e la maggior parte degli edifici risalgono a quest’epoca, fra l’altro il gigantesco bacino artificiale che porta il suo nome. La sua filosofia era semplice: nessuna goccia d’acqua avrebbe dovuto finire in mare senza prima esser stata utilizzata dall’uomo. Fu questo il periodo più florido per il paese. A quel tempo Polonnaruwa era conosciuta come il granaio del regno; la città era, infatti, in grado di provvedere al sostentamento degli abitanti senza nessun aiuto esterno, ancora oggi imponenti edifici, statue del Budda, stupa, reliquiari e numerosi canali d’irrigazione testimoniano l’antico splendore. All’inizio del XIV secolo Polonnaruwa conobbe lo stesso destino di Anuradhapura e fu oggetto di un’aggressione da parte di popolazioni dell’India meridionale, in seguito alla quale gli abitanti cercarono scampo nell’interno del Paese.
SIGIRIYA
Nel V secolo con Anuradhapura ancora capitale dell’isola, il sovrano aveva tre figli, due maschi ed una femmina. Quest’ultima, andata in sposa al figlio della sorella del sovrano, un generale dell’esercito, un giorno, dopo essere stata percossa dal marito, si presentò al padre. Non appena questi la vide chiese spiegazione delle ferite al che essa confessò l’accaduto. Il re appreso che a causare lo scoppio dell’ira del genero era stata proprio la madre, sua sorella, la fece bruciare in pubblico. Il genero, meditando vendetta aizzò il figlio minore del re, Kassapa, contro il padre. I due cognati strinsero un’alleanza per spodestare il sovrano e lo gettarono in carcere. Il figlio maggiore, colto dalla paura si diede alla fuga cosi che Kassapa poté impadronirsi del trono. Venuto a sapere dai complici che il padre aveva ancora numerosi tesori nascosti, Kassapa, per carpirgli il segreto, ordinò di torturare il padre che, sentendosi prossimo alla morte, ricorse all’inganno e fece sapere a Kassapa che gli avrebbe comunicato il nascondiglio solo se lo avessero condotto in un determinato luogo. Lungo la strada, giunti in prossimità di un lago, l’anziano sovrano espresse il desiderio di fare un bagno.Una volta in acqua confessò che tutta la sua ricchezza consisteva in questi bacini. Deluso dalla risposta Kassapa ordinò al cognato di legare il re e di murarlo, vivo, nella diga, cosi che questi morì tra immense sofferenze mentre il cognato ebbe modo di vendicare la morte della madre.
Non appena il fratello maggiore di Kassapa venne a conoscenza di quanto accaduto, gli mandò a dire che avrebbe pagata cara la sua crudeltà e gli promise vendetta per la morte del padre.
Spaventato, Kassapa si mise alla ricerca di un posto dove la sua vita non sarebbe più stata in pericolo e scelse di stabilirsi a Sigiriya dove dalla sommità delle rocce, avrebbe potuto controllare tutti i dintorni.
A Sigiriya Kassapa visse 17 anni, ma alla notizia che il fratello si apprestava ad attaccarlo, fu abbandonato dal proprio seguito e, terrorizzato dall’idea di essere catturato, preferì darsi alla morte. Dopo questo inaspettato epilogo, il fratello di Kassapa riportò ad Anuradhapura la residenza del re e Sigiriya fu abbandonata al suo destino. Gli studiosi ritengono che in passato il picco roccioso, alto 200 metri, fosse ricoperto di terra.
Fu Kassapa a farlo mettere a nudo e modellare a forma di leone sdraiato, a far costruire la testa e le zampe in mattoni ed il palazzo reale sulla schiena del leone. Purtroppo gran parte del complesso è andato distrutto, ma vale ancora la pena salire in cima alla roccia, meglio se attrezzati con le scarpe da ginnastica e un abbigliamento adeguato.
Un tempo le pareti rocciose erano ricoperte da più di 500 affreschi. Negli anni trenta, durante dominazione inglese, la parte meglio conservata fu sottoposta a tutela. Grazie a questo provvedimento, salita una scala a chiocciola, possiamo ammirare i pregevoli dipinti risalenti al V secolo. Saliamo fin sulla cima della rocca per poter ammirare quello che rimane di Sigiriya Rock e lo spettacolare panorama che si ammira dall’alto di questo monolito di rosso granito.
DAMBULLA
Dambulla sorge a 18km da Sigiriya. Nel II secolo a.C. vi trovò rifugio il re, fuggito da Anuradhapura attaccata dalle popolazioni dell’India meridionale. Una volta riorganizzate le proprie forze potè riconquistare la capitale, e per manifestare la sua riconoscenza, fece erigere un tempio a Dambulla, tempio che venne man mano ampliato fino al XVIII secolo ma mai restaurato. Ciononostante i dipinti sulle pareti sono ancora in perfetto stato di conservazione.
COLOMBO
Colombo è la capitale dello Sri Lanka. Il porto, pricipale nodo commerciale del paese, è una tappa obbligata sulle rotte che collegano il medio all’estremo oriente. Colombo è anche il principale centro economico e commerciale dell’isola e, con il suo milione di abitanti e 500.000 pendolari, nelle ore di punta si trasforma in un immeno ingorgo. Alla periferia meridionale della città sorge anche l’unico zoo del paese: Dehiwala.